Il desiderio di continuare ad avere i prodotti make up durante la Seconda Guerra Mondiale ha stimolato le donne a realizzare dei cosmetici fai-da-te con materiali alternativi. Evitando di ricorrere al costosissimo mercato nero.
TRUCCO DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Europa fu travolta da un periodo di privazioni e sacrifici che colpirono ogni aspetto della vita quotidiana, incluso il beauty. A poco a poco i cosmetici divennero dei beni di lusso sempre più difficili da reperire.
Nacque un vero e proprio mercato nero dei cosmetici, alimentato dal desiderio di mantenere un aspetto curato anche in tempi di crisi. La maggior parte donne, tuttavia, non aveva denaro a sufficienza per acquistare cosmetici. Ma, pur di non rinunciare a fondotinta, eyeliner e rossetto rosso, si ingegnò in diversi modi.
L’INDUSTRIA DELLA BELLEZZA IN CRISI
Durante una guerra le risorse vengono destinate quasi interamente allo sforzo bellico. Le fabbriche di cosmetici vennero riconvertite per la produzione di materiali utili al conflitto.
Inoltre le materie prime per la realizzazione dei prodotti di bellezza scarseggiavano. I cosmetici che si trovavano sul mercato legale erano soggetti a razionamento e spesso venduti a prezzi esorbitanti. Alcuni prodotti non erano nemmeno sicuri, poiché spesso realizzati con ingredienti di scarsa qualità o addirittura pericolosi.
Pensiamo, per esempio, al piombo nei cosmetici. Cosa fare allora? Le idee per realizzare dei prodotti per il trucco casalinghi non mancavano, alcune anche piuttosto estrose.
I PRODOTTI TRUCCO FAI DA TE
Chi non poteva o non voleva rivolgersi al mercato nero, si ingegnò con soluzioni casalinghe per creare cosmetici fai-da-te alternativi. Ecco i 4 principali prodotti beauty creati a casa durante la II Guerra Mondiale!
IL TÉ USATO COME FONDOTINTA
Una delle pratiche più comuni era l’uso del tè per scurire la pelle, sostituendo il fondotinta, la cipria colorata o i più moderni bronzer.
Immergendo un panno nel tè nero forte e tamponandolo sul viso, le donne riuscivano a dare un aspetto più uniforme e leggermente abbronzato alla pelle.
IL GESSO PER OPACIZZARE LA PELLE
Anche la cipria, un tempo più utilizzata di adesso, era un prodotto trucco viso che si trovava difficilmente. Alcune donne utilizzavano gesso bianco finemente triturato per creare una polvere da applicare sul viso.
L’effetto era alla pelle un colorito molto chiaro dal finish matt. Non funzionava esattamente come una cipria trasparente, ma schiariva e opacizzava!
LA SUOLA BRUCIATA DELLE SCARPE PER FARE L’EYELINER
Una delle soluzioni più curiose, e poco igieniche, per sostituire i prodotti make up durante il secondo conflitto mondiale riguarda l’uso della suola delle scarpe per realizzare l’eyeliner.
La gomma o il cuoio delle scarpe veniva bruciato fino a ottenere una polvere scura, che poi andava mescolata con l’acqua per creare un impasto non troppo duro. Il composto si applicava quindi come eyeliner o ombretto scuro per lo smokey eyes.
LA BARBABIETOLA PER IL TRUCCO LABBRA
Con il rossetto praticamente introvabile, le donne si rivolgevano alle barbabietole per colorare le labbra di tonalità dal rosa intenso al rosso. La polpa di questa verdura, ricca di pigmento, veniva usata per ottenere una tinta labbra naturale che imitava bene l’effetto del rossetto.
Cosa ne pensate di queste soluzioni adottate per il make up durante la Seconda Guerra Mondiale?
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I cosmetici hanno una lunga storia!
- Storia del contouring: dalle origini a trend contemporaneo.
- L’invenzione del mascara ha rivoluzionato la bellezza.
- Storia del rossetto rosso: peccato o icona beauty?
- I profumi in epoca vittoriana avevano proprietà curative.
- La storia del blush: dall’antichità ai giorni nostri.
