Onicofagia: come smettere di mangiare le unghie

Onicofagia

L’onicofagia è un disturbo che colpisce uomini e donne e consiste nel rosicchiare letteralmente le unghie in maniera compulsiva e smodata.

Correggere questa cattiva abitudine è possibile ma occorre innanzitutto conoscerne le cause scatenanti e le conseguenze. L’onicofagia non è solo un vizio ma è una malattia comportamentale.

In questo articolo vi spieghiamo come smettere di mangiare le unghie analizzando cause, rimedi e soluzioni naturali e alternative.

COS’E’ L’ONICOFAGIA

L’onicofagia è un disturbo compulsivo comportamentale che consiste nel “mangiarsi le unghie” fino a pregiudicarne la salute e la normale crescita.

Il significato di “onicofagia” si comprende chiaramente dal termine stesso che è composto dalla parola “onico” (unghia) e “fagia” (mangiare): mangiarsi le unghie.

E’ considerato un “disturbo del controllo degli impulsi” provocato generalmente da situazioni di stress o di eccitazione che innescano questa cattiva abitudine in maniera del tutto inconsapevole ed incontrollata. Secondo Freud è un sintomo di fissazione orale in quanto l’atto di mangiare le unghie si configura come il desiderio ossessivo di stimolare la zona orale.

Generalmente l’onicofagia non colpisce selettivamente solo un’unghia, ma le coinvolge tutte. Il soggetto che soffre di onicofagia tende ad ispezionare scrupolosamente le dita fino a trovare difetti da rimuovere: una cuticola sollevata o un angolo dell’unghia poco regolare, possono essere quei fattori che fanno scattare il desiderio ossessivo compulsivo di rimozione attraverso il “rosicchiamento”.

L’onicofagia affligge persone di ogni età, uomini, donne, adolescenti, bambini, anziani, anche se è più frequente nei giovani. L’onicofagia infantile può prevedere anche l’impulso di mangiarsi le unghie dei piedi.

ONICOFAGIA: CAUSE SCATENANTI

Per poter risolvere il problema, occorre conoscere approfonditamente le cause dell’onicofagia o gli eventuali fattori scatenanti.

Tra i più comuni e frequenti troviamo:

  • le situazioni che generano ansia e/o stress: l’onicofagia in questo caso apporta un vero e proprio senso di sollievo e di conforto a tutti quei soggetti che posti sotto pressione o stress, vengono colpiti da ansia e nervosismo;
  • aggressività ed autolesionismo: spesso questi fattori contribuiscono a scatenare un meccanismo che nel soggetto onicofagico, porta a lesionare sé stesso, sfogando le proprie pulsioni in questo modo sulla propria persona piuttosto che sugli altri;
  • noia: sebbene la noia non sia un fattore scatenante, può sicuramente accentuare l’onicofagia, rendendo il soggetto più avvezzo al rosicchiamento in particolare nei momenti di inattività;
  • emulazione: di frequente nei bambini la predisposizione all’onicofagia si sviluppa come sorta di fenomeno emulativo legato al comportamento dei genitori, nel caso siano anch’essi onicofagici.

Questi sono senza dubbio fattori da prendere in considerazione nel momento stesso in cui analizziamo le tipicità che rappresentano chi è affetto da onicofagia.

LE CONSEGUENZE DELL’ONICOFAGIA

L’onicofagia influisce negativamente e in maniera significativa sulla bellezza delle mani e delle unghie, ma l’estetica non è sicuramente il solo problema.

  • Rimuovere le unghie in maniera impropria e staccare l’iponichio (porzione di pelle posta alla base e ai lati dell’unghia) può scatenare infezioni e contaminazioni batteriche. Ad esempio la paronichia, decisamente dolorosa quanto noiosa da debellare esattamente come il classico giradito (infezione batterica sul dito).
  • Le unghie sono inoltre veicolo di batteri che tendono a depositarsi sotto al margine libero. Ciò può determinare la formazione di afte o infezioni legate al cavo orale: in casi gravi ciò coinvolge anche le gengive o ancor peggio gli incisivi soggetti ad erosione.
  • Quando si mettono in bocca le unghie, la saliva può trasportare germi e microbi presenti sulle dita che verrebbero ingeriti ed essere potenzialmente causa di malattie.
  • L’onicofagia può determinare la formazione di herpes simplex: malattia virale conosciuta anche come herpes labiale quando colpisce le labbra. Si nota con la comparsa di di piccole vescicole sul labbro superiore o inferiore. Queste ultime sono molto fastidiose, possono causare dolore e febbre.
  • Strappando le unghie con i denti e morsicando le pellicine sulle dita si può causare anche ferite e quindi sanguinamento.
  • Se questo comportamento scorretto viene ripetuto per lungo tempo (per anni), le punte delle dita e il polpastrello possono essere deformati in modo permanente.

Questi sono solo alcuni esempi, ma dovrebbero bastare per convincervi a smettere o quantomeno a provarci nel caso anche voi foste affetti da questo spiacevole disturbo.

ONICOFAGIA E AUTOSTIMA

Avere unghie onicofagiche diminuisce l’autostima, provoca disagio e implica la difficoltà a relazionarsi con gli altri.

Sappiamo bene che le mani sono un vero e proprio biglietto da visita e in quanto tali vanno preservate.

Immaginate l’imbarazzo nel stringere la mano al datore di lavoro durante un colloquio. Questo crea un senso di disagio perché entra in gioco il timore di un giudizio estetico e anche personale. Infatti una persona che soffre di onicofagia non è in grado di controllare i propri impulsi.

Qualsiasi impiego che porta a mettere in evidenza le mani può creare forte imbarazzo: tutte le attività a contatto con il pubblico, i lavori impiegatizi, commerciali e anche quelli manuali. L’onicofagia non crea problemi solo a scuola o al lavoro ma anche in qualsiasi rapporto umano: pensate se il vostro fidanzato o la vostra compagna provasse schifo nel toccare le vostre mani!

Rendersi conto degli innumerevoli svantaggi dell’onicofagia dovrebbe essere un impulso a smettere di rosicchiare le unghie o quantomeno a provare ad eliminare questo brutto vizio. Essendo una problematica inconsapevole, non è facile ma ci si può riuscire con impegno, forza di volontà e qualche piccolo utile accorgimento che ora vi segnaleremo.

QUALI SOLUZIONI ADOTTARE CONTRO L’ONICOFAGIA?

Molti sono gli accorgimenti che possiamo adottare per superare i disturbi legati all’onicofagia: di seguito vi forniamo una serie di consigli pratici e utili.

Innanzitutto occorre essere costanti e pazienti in quanto i primi risultati si vedranno dopo circa 3 settimane, nelle quali le unghie inizieranno progressivamente a ricrescere: fondamentale è la forza di volontà. Il desiderio di avere mani belle e curate, da esibire insomma, deve prevalere su tutto!

  • Utilizzo di smalti dal sapore amaro costituiti da denatonio benzoato, una sostanza dal sapore amaro e poco piacevole che dovrebbe scoraggiare la voglia di introdurre le dita in bocca per rosicchiare le unghie. Tale smalto puzzolente va applicato quotidianamente per almeno un mese, tempistica in cui di norma, l’impulso tende a svanire a poco a poco.
  • La ricostruzione unghie può rappresentare un valido aiuto nel trattamento dell’onicofagia. Una struttura resistente e dura (gel unghie) rispetto all’unghia naturale, tende di norma a scoraggiare il soggetto onicofagico motivato anche dalla crescita progressiva delle unghie. La ricostruzione onicofagica viene realizzata da estetiste o presso centri estetici e può essere una soluzione sia per persone di sesso femminile che maschile.
  • La manicure: nei soggetti onicofagici la motivazione conta molto a livello psicologico. Riuscire a mantenere curata la manicure da un’ottima spinta motivazionale che a lungo termine porta alla regressione del disturbo con successo. E’ importante avere sempre una lima a portata di mano.
  • Masticare caramelle o chewingum aiuta a ridurre lo stress: rappresenta un metodo piuttosto efficace in quanto scaricare la tensione distoglie l’attenzione dalle unghie nei momenti di inattività. Per evitare problemi di carie, scegliete quelle senza zucchero.
  • Utilizzo di Fiori Di Bach: utilissimi per gestire lo stress e il nervosismo. Se l’onicofagia dipende da questi fattori, riuscire a rilassarsi può sicuramente aiutare nella risoluzione del disturbo.
  • La terapia comportamentale psicologica: viene effettuata in casi di onicofagia grave. Si può ricorrere alla psicologia medica se qualunque altro rimedio a lungo termine non ha sortito alcun effetto o peggio ancora ha contribuito all’aggravarsi della situazione. Non è disponibile invece al momento una terapia farmacologica: in base a studi clinici nessun farmaco si è dimostrato efficace nell’eliminare l’onicofagia.

manicure per combattere l'onicofagia

TUTORIAL RICOSTRUZIONE UNGHIE ONICOFAGICHE

A titolo di esempio, vi mostriamo un video tutorial che spiega come viene realizzata una ricostruzione onocofagica su unghie maschili. Noterete che la differenza tra il prima e il dopo è davvero significativa.

RIMEDI NATURALI CONTRO L’ONICOFAGIA

Per combattere l’onicofagia, abbiamo anche a disposizione diversi ingredienti naturali che possono aiutarci. Si tratta di prodotti facilmente reperibili nelle nostre dispense che ci consentono di distogliere l’attenzione dalle nostre unghie. Ecco alcuni esempi di rimedi naturali come cura dell’onicofagia che vi saranno di aiuto.

PEPERONCINO

Strofinare le unghie con il peperoncino in polvere rappresenta un ottimo deterrente per chi è affetto da onicofagia. Tale operazione va ripetuta ogni qualvolta ci laviamo le mani in modo da mantenerne l’effetto all’insorgere della tentazione di rosicchiare le unghie.

ACETO BIANCO

L’aceto bianco (non nero o balsamico in quanto potrebbe macchiare), svolge un’azione disinfettante su unghie e cuticole oltre a risultare efficace contro l’onicofagia. Immergervi le dita una volta al giorno, consentirà di combattere eventuali infezioni, attribuendo alle unghie un odore decisamente poco gradevole!

AGLIO E CIPOLLA

Aglio e cipolla rappresentano due elementi decisamente “poco ortodossi” a causa della loro puzza e del sapore pungente, ma per gli stessi motivi decisamente efficaci. L’aroma acuto e marcato ottenuto strofinandone gli spicchi o gli anelli sulle dita, sicuramente contribuirà a ridurre la voglia di “stuzzicare” unghie e cuticole.

ALOE VERA

Assieme ad aglio e cipolla, anche l’aloe rappresenta un rimedio efficace e particolarmente utilizzato contro l’onicofagia a causa del sapore amaro e non proprio gradevole. Occorre sminuzzarne le foglie e tenere in immersione le mani in una ciotola ove l’avremo riposta per almeno 10/15 minuti in modo che le unghie ne assorbano il succo. Provare per credere!

OLIO ESSENZIALE DI TEA TREE

Anche l’olio essenziale di Tea Tree risulta molto efficace: l’odore pungente e il sapore amaro aiutano a combattere la voglia di mangiarsi le unghie se utilizzato con costanza. Lo si può usare puro moderatamente o diluito in olio di oliva. In entrambi i casi va massaggiato qualche minuto su unghie e cuticole una volta al giorno.

 

ALTRI CONSIGLI PER SCONFIGGERE L’ONICOFAGIA

E’ importante ricordare che a prescindere dal trattamento che decidiamo di utilizzare contro l’onicofagia, occorre impiegare tanta forza di volontà. L’onicofagia è un disturbo che dipende solo dalla psiche e come tale lo si può controllare. In casi estremi è possibile chiedere il supporto di uno psicologo.

Vi diamo un ultimo consiglio e vi invitiamo a fare una riflessione. Una manicure curata assicura mani eleganti e dovrebbe rappresentare la motivazione unica che spinge al cambiamento! L’onicofagia si può controllare e sicuramente una volta risolta, la soddisfazione sarà enorme!

Speriamo che i nostri consigli su come fare per non mangiarsi le unghie vi siano utili. Se anche voi soffrite o avete sofferto di onicofagia, raccontateci la vostra esperienza e le vostre opinioni lasciando un commento.


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