I test sui cosmetici spesso rivelano che i prodotti beauty di largo consumo sono deludenti. Allora perché continuano a essere tra le preferenze di molti? La risposta è nella cattiva e quasi inesistente comunicazione che esiste al riguardo.
TEST SUI PRODOTTI COSMETICI
Periodicamente istituti di ricerca indipendenti effettuano test sui cosmetici che possono riguardare efficacia e sicurezza degli ingredienti impiegati nelle formule. Può capitare che i risultati ai test sui cosmetici si rivelino deludenti per i prodotti di alcuni brand popolari, con cosmetici “convenzionali” o di largo utilizzo in vendita nei negozi e online.
Nonostante i risultati ci mettano in guardia dai cosmetici di questi marchi, però, sostanzialmente nulla cambia: rimangono tranquillamente in bella vista negli scaffali e noi continuiamo ad acquistarli! Questo accade perché siamo tenuti all’oscuro dei risultati deludenti dei test oppure perché tendiamo a diffidare di dati che non vengono comunicati in maniera chiara? In ogni caso, il problema è la totale assenza o la cattiva comunicazione al riguardo.
CONTROLLI SUI COSMETICI IN EUROPA
È bene precisare che ogni prodotto beauty venduto nel territorio dell’Unione Europea deve rispettare alcuni standard e canoni che vengono valutati prima dell’immissione nel mercato. Sappiamo già che in Europa i cosmetici sono per legge cruelty free, quindi non testati su animali. Tuttavia, la normativa è in fase di sviluppo e a oggi si rivela ancora troppo permissiva e generica, come nel caso dei cosmetici biologici.
Nonostante ciò, alcuni prodotti sono apparentemente più sicuri rispetto ad altri. Come mai? Il motivo riguarda i tipi di test che il brand decide di effettuare sui propri prodotti prima di commercializzarli. Per questo, in alcuni cosmetici compaiono in etichetta diciture come nickel tested, oftalmogicamente e dermatologicamente testato, mentre altri ne sono sprovvisti.
TEST SUI COSMETICI EFFETTUATI DAI BRAND: COME FUNZIONANO
Per verificare la “bontà” di un cosmetico i marchi si affidano a entità terze accreditate, come per esempio laboratori universitari. Per controllarne qualità ed efficacia alcuni passaggi sono obbligatori. Le verifiche a cui ogni prodotto beauty deve essere sottoposto per legge sono due:
- Challenge Test, che serve a stabilire l’efficienza dei conservanti presenti nella formula. Si sostanzia nella ricerca di un’eventuale contaminazione batteriologica che può essere presente in fase di produzione, stoccaggio e utilizzo da parte del consumatore.
- Patch Test, un test allergologico che valuta la tollerabilità dei prodotti sulla pelle, anche per la pelle sensibile.
Una volta effettuati questi due test imprescindibili, ciascun marchio può scegliere se sottoporre le formule dei suoi cosmetici a ulteriori verifiche che ne avvalorino l’efficienza. Per esempio, nel caso in cui si voglia commercializzare una crema antirughe è bene sottoporre la formula della crema a test in laboratorio che verifichino l’effettiva efficacia antirughe.
Va da sé, dunque, che ogni dicitura riportata in etichetta che attribuisce specifiche qualità al prodotto deve essere vera e verificabile. I claim sui pack dei cosmetici non possono essere semplici espedienti comunicativi o strategie di marketing come accade quando ci si imbatte nel greenwashing beauty, ma devono rispecchiare le reali qualità del prodotto preventivamente verificate in laboratorio.
TEST SUI COSMETICI INDIPENDENTI: PERCHÈ ESISTONO
Se esistono una regolamentazione europea e un iter obbligatorio per i test sui cosmetici, per quale motivo esistono istituti che effettuato test indipendenti? I motivi che spingono gli istituti di ricerca indipendenti a valutare i cosmetici già in vendita sono i seguenti:
- svolgere verifiche sui prodotti di consumo di massa, offrendo un monitoraggio costante degli effettivi risultati positivi o negativi dei prodotti nel breve e lungo periodo;
- individuare eventuali ingredienti controversi che la legislazione odierna tratta in maniera troppo permissiva;
- effettuare test specifici sugli ingredienti impiegati nelle formule che i brand in origine non avevano svolto, poiché non obbligati a farlo, fornendo una panoramica più completa e veritiera della qualità del prodotto;
- smentire con dati scientifici potenziali slogan ingannevoli declamati dai brand.
L’obiettivo finale è attirare l’attenzione pubblica e del legislatore su ingredienti potenzialmente dannosi, per salute o ambiente, sperando di contribuire a un’evoluzione della legislazione. Lo abbiamo visto con l’indagine svolta da Altroconsumo sui rossetti non sicuri per la salute, che ha posto l’attenzione sulle formulazioni dei rossetti. I test indipendenti sono anche promotori dela spinta a togliere dalle formule dei prodotti solari filtri solari chimici e ingredienti poco sicuri per salute dell’uomo e dell’ambiente marino. Ne è un esempio la classifica di Altroconsumo sulle migliori creme solari 2023.
PERCHÉ COMPRIAMO NONOSTANTE I TEST DELUDENTI
Purtroppo i test indipendenti sui cosmetici in commercio ci mostrano risultati spesso deludenti per alcuni prodotti che troviamo sugli scaffali di supermercati e drugstore. I cosmetici a basso costo di largo consumo ricorrono ancora a ingredienti di sintesi e derivati dal petrolio.
Questi ingredienti non biodegradabili si ripercuotono in maniera nociva sull’ambiente e sullo stato della nostra pelle, poiché possono causare sfoghi e irritazioni cutanee. Un esempio concreto lo forniscono le linee beauty dei brand fast fashion!
Perché continuiamo ad affidarci a questa categoria di cosmetici nonostante i controlli nel lungo periodo rivelino la loro inefficacia o potenziale pericolosità? Secondo noi le motivazioni sono da rintracciare in queste problematiche:
- scarsa attenzione data al tema dal mondo dell’informazione. I risultati dei test sui cosmetici svolti da istituti di ricerca indipendenti soffrono di una diffusione limitata e lacunosa;
- prezzo basso ed elevata reperibilità di questi prodotti, venduti sia online sia nei negozi fisici, che invogliano all’acquisto senza preoccuparsi delle conseguenze;
- poca percezione del problema. Poiché gli eventuali danni derivati dall’utilizzo di questa tipologia di prodotti si rilevano nel lungo periodo, il consumatore tende a sottovalutarne la pericolosità.
Non intendiamo demonizzare tutta la vasta scelta di prodotti beauty convenzionali, ma accendere una lampadina per invitare alla riflessione cercando di rimanere il più possibile aggiornati riguardo alle analisi sui cosmetici. Nel nostro Paese, Altroconsumo svolge numerosi test su prodotti beauty e di consumo, ma esistono altri istituti e associazioni internazionali che vale la pena consultare, come la rivista tedesca Öko-Test.
Il nostro consiglio, come sempre, è quello di leggere attentamente etichette e INCI, ricercare certificazioni riconosciute, informarsi sulle pratiche dei brand, comprare prodotti adatti al nostro tipo di pelle, ai nostri capelli e seguire tendenze trucco che ci valorizzano!
Fateci sapere se solitamente consultate i risultati dei test dei cosmetici lasciando un commento. Se volete parlarne direttamente con noi, scriveteci sul nostro gruppo Facebook.
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